Un apostrofo è gratis

Per non parlare della lettera h, che è pure muta. Eppure danno fastidio, evidentemente, dato che il loro utilizzo ormai è opzionale. Temo che purtroppo non sia questione di timore o dimenticanza, ma più probabilmente di ignoranza.
Ma si, ma che ti frega, non è l'ortografia che conta, non è la grammatica, tanto si capisce, no?
Si capisce che sei una bestia, e sono tutti piccoli segnali di declino del nostro livello culturale, iniziato sacrificando il "ch" per la "k" negli sms e che ora, in caduta libera anche se non c'è più limite al numero di caratteri, sfida, sconfiggendolo, persino il correttore automatico.
Il guaio è che non ci fermiamo a qualche piccolo errore di sbaglio. Non sappiamo più cosa sia un congiuntivo, un condizionale, una consecutio temporum.
D'altronde, se, fino a poco tempo fa alla TV "esci il cane che lo piscio" si sentiva solo nei programmi satirici, ora è il linguaggio comune dei nostri ministri. Con la minuscola, e non è uno sbaglio.
Anche i quotidiani on line sono pieni di errori anche, banalmente, di battitura, ormai si va troppo di corsa per rileggere. Dai che se no mi perdo il grande fratello vip!
La forma non è troppo importante se resta il contenuto, ma ormai la mancanza di forma è sintomatico della totale assenza di sostanza.
Evviva! Teniamo il livello sempre più basso, riuscendoci perfettamente (inspiegabilmente) nonostante l'immensa offerta di contenuti sul web, e avremo il controllo.
Amici, come dice Piroso, voi, invece, continuate a leggere, a informarvi, a essere curiosi, continuate a essere la Resistnza! Ah no ho sbagliato, la Resistenza.

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